Il Piano di continuità (Business Continuity Plan – BCP) è volto a garantire che, anche in caso di incidenti o disastri, i servizi aziendali più importanti continuino a funzionare o siano ripristinati in tempi accettabili. Tali adempimenti si devono tradurre in attività da predisporre al fine di realizzare e tenere aggiornato il piano che, almeno annualmente, è soggetto a verifiche e controlli da parte sia di funzioni interne (BC Manager, Compliance, Internal Audit, Collegio Sindacale) sia esterne (Banca d’Italia).
- Senza BCP, le interruzioni di business possono influenzare l’intero rendimento della società in particolare i dipendenti stessi.
- BCP della società può aiutare a prevenire e a recuperare dalle minacce che possono verificarsi in futuro.
Un buon piano di Business Continuity, per essere considerato davvero efficace, deve soddisfare tre criteri principali: la resilienza, il ripristino e la contingenza.
La resilienza: il Business Continuity Plan deve fornire la giusta risposta ad una precisa domanda, assorbendo gli eventi negativi senza mai interrompere il servizio principale.
Il ripristino: il BCP deve essere in grado di recuperare ogni cosa (dato, informazione, ect) sia eventualmente andata danneggiata o perduta, fornendo lo stato originale del processo e la sua piena funzionalità entro il più breve lasso di tempo possibile.
La contingenza: offrire la soluzione ad ogni accidentale circostanza. Il Business Continuity Plan deve predisporre la possibilità di sopravvivere ad ogni evento improvviso senza mai interrompere il funzionamento o la crescita aziendale.
Un piano completo di Business Continuity richiede una primaria analisi, completa e approfondita, del processo di funzionamento della società, la comprensione delle modalità per il recupero della piena efficienza, l’analisi dei possibili scenari che si potrebbero verificare ed il modo in cui affrontarli senza interrompere, in nessun caso, il processo generale aziendale.